
Eccomi. Non mi sono dimenticata di scrivere: alcune bozze che ho pronte aspettano solo di uscire presto dal “bozzolo” in cui le ho relegate.
Mi sono presa tempo perchè mi serve per fare le mie ricerche, per incontrare le persone e per poter sviluppare le idee degli articoli che scrivo. Per questo ho scelto tempi diversi da quelli rapidi della rete e del lavoro. Mi riconosco nel “pensiero lento” che ha bisogno di maturare e di metabolizzare i contenuti. Io stessa non riesco a leggere tutto nè mi piace veder incenerire nella velocità del web i post ricchi che ci viaggiano dentro .
Sento però il bisogno di ringraziare tutti quelli che mi leggono. Voglio dire loro che questo impegno – fatto senza sponsor nè remunerazioni – costituisce per me il piacere di lavorare sui contenuti, sulle idee e i nuovi spunti che raccolgo in giro, mettendoli a disposizione di tutti.
Magari per avere anche da qualcuno riscontri e nuove sollecitazioni.
La mia direzione è quella di provare a indagare con i lettori quanto spazio c’è ancora per la nostra “creatività di italiani”, per questo “popolo di poeti di artisti e di eroi, di santi di pensatori di scienziati di navigatori e di trasmigratori“.
Buon Natale a tutti. E grazie con questa filastrocca natalizia.
L’ABETE DI NATALE
Chi abita sull’abete
tra i doni e le comete?
C’ è un Babbo Natale
alto quanto un ditale.
Ci sono i sette nani,
gli indiani, i marziani.
Ci ha fatto il suo nido
perfino Mignolino.
C’è posto per tutti,
per tutti c’è un lumino
e tanta pace per chi la vuole
per chi sa che la pace
scalda anche più del sole
(di G.Rodari)
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